Le Schegge di Zoorz - Giozzapittore

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Le Schegge di Zoorz

Opinioni

"LE SCHEGGE DI ZOORZ"

31 agosto 2014
Una fragorosa caduta...di stile.

       




28 luglio 2014
ITINERARI CULTURALI ESTATE 2014
In una sala presso la Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini in S. Maria Maggiore (la prima entrando a sinistra) è stata allestita la mostra di pittura dal titolo "I PAESAGGI DEI MAESTRI DELLA VALLE VIGEZZO DALL'800 A OGGI".
Entriamo per una visita.
Sulle pareti sono esposti dipinti di autori diversi ma, purtroppo (a parte poche eccezioni), sono assenti i pittori più rappresentativi. In compenso osserviamo la presenza di dipinti eseguiti da pittori che difficilmente si possono appellare Maestri. Troppi i dipinti esposti che per motivi diversi dovrebbero essere tolti.  Di questa mostra non resterà che un titolo altisonante.
p.s. non abbiatela a male ma...non sempre è giusto tacere, anche per rispetto agli artisti-pittori che ci hanno preceduto.



31 dicembre 2010 - PITTORI DEL CAVOLO!

Pittori del cavolo!...chi sono?

Da un articolo del 22.5.1986 a titolo Pittori del cavolo! Di Giorgio Quaglia, rispolverato e pubblicato ultimamente sul Blog “La Scintilla” (cultura 14 novembre 2010)
http://pqlascintilla.ilcannocchiale.it/2010/11/14/alberto_longoni_pittore_disegn.html

leggo:
L’amico mio non è in buona salute, è stanco, sperduto in un habitat che ignora e rifiuta la sua voglia viscerale di comunicare, di creare. Quale spazio umano, professionale e sociale può avere nell’Ossola uno dei maggiori grafici europei, molto apprezzato all’estero?...
….Vengo così a sapere che Alberto, cosciente del suo isolamento creativo, tempo fa aveva chiesto di aderire alla cosidetta “Unione dei pittori ossolani” (o qualcosa di simile), una congregazione numerosa di “protagonisti del pennello” (molti, per me, anonimi). Era un “appiglio” e insieme il desiderio di un contributo personale qualificato e forse unico. Senonché la risposta, senza troppi pretesti, era stata il rifiuto...
…L’immensa e ironica poesia del disegno di Alberto non era stata tenuta degna di manifestarsi all’interno dell’Unione Pittori Ossolani...
… Che abisso morale interiore, di intelligenza mi accorgo di nuovo esistente come separazione fra tanti mistificatori dell’immagine, della parola, del suono e i pochi artisti veri! Comprendo così il rifiuto dei “nostri pittori”: la straordinaria fantasia creativa di Alberto, la sua profonda umiltà, la sua forza innovativa, avrebbero rappresentato un freno e un monito per le boriose, vane e vendute coscienze di tanti imbrattatele del luogo. Con lui sarebbero caduti nel ridicolo sia lo spirito corporativo che caratterizza di solito simili associazioni, che l’ambizione di molti di ritenersi dei “geni” e di proporre le proprie “opere” presentandole (o facendole presentare da “critici” altrettanto venduti e sprovveduti) come frutto appunto di grande predisposizione artistica. La presenza, la voce e soprattutto l’opera di Alberto (col suo candore espressivo), avrebbe ancor di più fatto sprofondare nella “melma” della loro vanità coloro che della mistificazione (classica, moderna, avanguardistica o trans avanguardistica) hanno fatto o cercano di fare la loro ragione di vita in termini di prestigio o di guadagno. ?Infatti, facendo leva sul gusto incolto della massa che ammira il “bel” paesaggio innevato o assolato, i nostri “rigattieri del colore” smerciano o cercano di smerciare – a prezzi da furto – lavori fatti in poche ore, senza alcun significato culturale, etico, storico o anche – spesso – estetico...
… In fondo Alberto non ha perso proprio nulla rimanendo escluso dall’Unione ossolana in questione. Questa invece si, perché col suo rifiuto gli addetti della stessa sono apparsi e rimasti ancor di più dei “pittori del cavolo”.
Giorgio Quaglia  - 22/05/1986

Premesso che la "Unione dei pittori ossolani"  non mi risulta sia stata mai costituita, mi domando chi sono stati e chi saranno mai questi “Pittori del cavolo” di cui si denuncia l’esistenza?
Dalla lista, saranno certamente da escludere tutti coloro che con notevoli critiche sono stati menzionati sulla rivista storica Oscellana, su il Blog “La Scintilla”, sulla qualificata rivista Controcorrente di Milano, tutti coloro che sono stati presentati al pubblico da autorevoli critici o che. hanno esposto con il patrocinio degli Assessori alla Cultura
Chi mai rimane?
Non è possibile condividere senza riserve il pensiero di Giorgio Quaglia, sarebbe ammettere che in Ossola la maggior parte di chi si esprime con il mezzo delle Arti figurative, della pittura, della letteratura e della poesia appartengono al mondo degli ortaggi.
Fortunatamente per le sorti artistiche culturali ossolane non è così.                                                                                  Zoorz


Curiosità:
Sono 321 gli Artisti, pittori, scultori Ossolani, che hanno esposto In pubblico le loro opere, di cui 108 hanno tenuto una propria mostra personale con consensi e a volte molte lodi da parte della critica ufficiale.


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23 dicembre 2010 - No comment.
Nel'articolo intervista all’Assessore alla Cultura del V.C.O. apparsa su Eco Risveglio del 23.12.2010 a titolo “Bilanci e novità della  
cultura”, con dispiacere leggo che le mostre di Arti figurative e pittura non sono state minimamente considerate.
Zoorz

15 ottobre 2010

Un buon pittore può fare un grande quadro ma...è il buon quadro che è fatto da un grande pittore.
Zoorz        

30 Luglio 2010 - Come valutare un dipinto.

A seguito di tante richieste d’informazione sulla valutazione di dipinti, sia d’epoca che contemporanei, e continue diatribe con galleristi e critici d’arte sull’argomento, nasce la decisione di esporre la mia modesta e discutibile opinione.
Un dipinto è eseguito da pittori artisti o da pittori decoratori, non penso proprio che i pittori nell’eseguire un dipinto abbiano tutti le stesse motivazioni.
Come distinguere un pittore artista da un pittore decoratore? dal momento che tutti i pittori, (anche in base alle quotazioni richieste per i loro lavori) si ritengono grandi artisti?
L’opera di un pittore decoratore (la stragrande maggioranza, a parer mio) si distingue per la sua piacevole descrizione di soggetti vari, paesaggi, marine, nature morte ecc. belli alla visione e utili per evadere le esigenze estetiche d’arredamento imposte dal mercato e dal conseguente gusto comune. Tale prodotto anche se molte volte eseguito con poca professionalità è solitamente molto gradito e non desta sensazioni emotive.
La quotazione di un simile prodotto, è data dalle ore impiegate dal pittore per il costo della remunerazione oraria di un bravo maestro artigiano se il dipinto è eseguito con professionalità, più il costo del materiale impiegato.
L’opera di un pittore artista è un momento di vita dello stesso, è stimolo alle sensazioni, è pane per lo spirito. L’artista trova, portato liberamente dal suo sentire. forme e spazi colorati unici facendo intuire una realtà oltre il visibile un sogno  irripetibile. L’opera d’Arte non è d’effetto, non è ne bella ne brutta, è viva e desta emozioni che vanno oltre ciò che raffigura.
Premesso che l’arte non ha ne tempo ne prezzo, la quotazione è stabilita dall’artista o dall’acquirente e può variare da zero all’infinito ed il mercato… solitamente, ne trova giovamento.

30 marzo 2010 - “Ossola punto a capo”

L'opinione di Zoorz sulla mostra "Ossola punto a capo" ha urtato la suscettibilità di molte persone che fermamente convinti del loro operato, non accettano critiche ma solo complimenti.
Per questo motivo è stata depennata.  Cari pittori, classificatevi sostenendo la scelta fatta, e fate il vostro prezzo.
Zoorz.        

15 novembre 2009 - Pittori e critici d'Arte.

Un dipinto è l’immagine visibile dei sentimenti del pittore che l’ha eseguito; è il pittore stesso, messo a nudo di fronte al mondo. Il critico d’arte è la persona che si avvicina all’opera e, in silenzio e con rispetto, ascolta.
Ascolta e cerca di capire quello  che il pittore tenta di raccontare con i mezzi a sua disposizione.
In arte, il percorso per raggiungere la padronanza dei mezzi scelti, per esprimere con chiarezza e consapevolezza le proprie emozioni, è lungo e tortuoso, e necessita di comprensione e sensibilità da parte di chi dovrebbe aiutare l’osservatore ad una comprensione approfondita dell’opera al suo cospetto.
Purtroppo, molte volte, esiste la presunzione, che porta all’arroganza ed alla mancanza di rispetto.  La presunzione è un tarlo pericoloso, sia per i pittori che per i critici d’arte.
Il pittore, rinunciando a rinascere tutti i giorni, cessa di essere e si limita al fare, beandosi delle proprie capacità e dei momentanei ed effimeri successi.
Il critico d’arte, non ascolta e si erge a giudice senza diritto, usando, attraverso l’opera, violenza alla persona.
Zoorz.       
                                
1999
- Dipingere non è estraniarsi,
si potrebbe pensare ad un atto individualistico, narcisista, ma non lo è.
Amare ed operare nella pittura, nella musica, nella letteratura, nella danza, in tutte le forme d'arte,
non è fuggire la realtà ma è trovare un sogno e sperare che altri entrino a farne parte,
L'artista ama ed è attento a tutto ciò che lo circonda, è un personaggio che ha ricevuto gratuitamente dei talenti, ed ha avuto il coraggio di farne frutto, con la speranza che altri partecipino alle sue conquiste.
L'artista non cerca la notorietà, l'artista è appagato quando altri partecipano al suo mondo sognato.
Zoorz










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